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Eccoci,
infine, alla dolorosa conclusione. Messi
alla porta e pronti, con le valigie in mano, a varcare la soglia.
Se alcune
decisioni non fossero così dolorose da prendere, significherebbe che
all'argomento non attribuiremmo grande importanza.
Vuole il destino, o chi del destino ne fomenta i voleri, che oggi
la lunga strada che ormai da anni percorriamo, debba a forza dividersi.
Un bivio ? No, un muro
costruito ad arte da chi forse nella vita non ha altro per cui vivere, se
non ciò che per noi è solo un modo di divertirsi e consolidare
l’amicizia.
Mai, nei tanti
anni che qui abbiamo speso insieme, avremmo pensato ad una così ignobile
fine di ciò che si è faticosamente costruito.
Ed ora, dovendo forzatamente prendere
una decisione, ci troviamo sulla soglia, tra i ricordi e il futuro, tra
dentro e fuori, tra coerenza ed ipocrisia.
Qui,
sulla soglia, è difficile, doloroso, ma inevitabile, prendere quella
decisione assolutamente scontata che gli ipocriti, che ne hanno cagionato
la necessità, sperano, mostrando invece pubblicamente tutto il loro
rammarico per l’amara e ineluttabile devastazione che hanno in realtà
causato. Veder demolire
fatiche e sacrifici dai picconi e i martelli della cupidigia e
dell’ipocrisia, non può che far affiorare un senso di abbattimento.
Non siamo più bambini, non cerchiamo certezze o punti saldi a cui
appenderci con tutte le nostre forze.
Abbiamo ormai imparato a convivere con quel fatale senso di
precarietà dell’esistenza.
Sembra così
scontato assumere una decisione di principio, attraversare quella porta e
lasciarsi alle spalle cotanta stupida perfidia.
Ma la decisione che ora si impone non è scevra di tristezze e
malinconie.
Qui, sulla soglia, è difficile non cadere nella tentazione di
guardarci indietro. Come uno
scalatore in difficoltà che nel forzare l’insicuro appiglio volge lo
sguardo al baratro che si apre sotto i piedi, cadiamo anche noi nel
terrificante errore di ruotare i pensieri agli anni e alle stagioni che ci
lasciamo alle spalle. Così,
nel breve volgere di alcuni istanti, scorrono fronte a noi una teoria di
volti, una sequenza inarrestabile di immagini, parole pensieri e
sentimenti, che trasformano una negligenza altrui in un dolore personale.
Ed ora
coraggio, superiamo questo dannato confine invisibile che ci è tanto
difficile attraversare. Un
passo. Un solo passo. Lasciandoci alle spalle una piccola parte di noi
stessi che in questa ridotta fetta del nostro passato ha inevitabilmente
messo in gioco l’anima e il cuore. Poi possiamo incamminarci, forse
senza meta, seguendo nuove e imprevedibili strade, affrontando gli incroci
e gli ostacoli a testa alta e senza alcun timore, forti dell’integrità
che ci differenzia e ci eleva su coloro che andiamo abbandonando.
Si
sta facendo buio, troppo buio per noi, chiudiamo gli occhi e varchiamo la
soglia.
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