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Articoli 2001/02

 

8 dicembre 2001

Indimenticabile fuoco

Autore : DJ

Articoli 2001/02

Mimombo Stars - Saronno    3 - 1 

 

  Lungo le terre della sponda orientale del fiume Olona, in quel breve tratto di colline ove le antiche e protettive Alpi si fondono con l'ardimentosa e fertile pianura Padana, il tempo scorre placido come le chiare, fresche e dolci acque del suo amato fiume, imperturbabilmente scandito dal frettoloso vivere dei popoli di quei colli.   Queste popolazioni hanno conosciuto, nel  corso dei secoli, la dominazione di infiniti tiranni, hanno visto il loro suolo calpestato da innumerevoli eserciti invasori, i loro beni trafugati da ignobili dominatori, ma hanno anche conosciuto giorni di rivalsa, di rivoluzione e di gloria.   

   V'era in quel tempo, in tali luoghi, un buon pastore dal misterioso passato che, giunto in quella fase della propria vita mortale nella quale un uomo si pone domande esistenziali, si ritirò in meditazione rinunciando per giorni e giorni alle consuetudini della sua antecedente vita.  Fu proprio in quel momento che egli ricevette l'illuminazione.  L'esatta dinamica con cui si attuò questa celeste chiamata, non ci è possibile conoscere, ma sappiamo che, da quell'istante, il buon pastore intraprese una missione eroica che lo condusse fino all'eremo di Venegono dove si circondò di un piccolo gruppo di discepoli dal nefasto passato e, soprattutto, cui si preparava un terribile futuro.

  Quegli omuncoli altri non erano se non ciò che rimaneva dell'invincibile armata fucsianera, quei Mimombo Stars che nel passato avevano compiuto eroiche imprese ma che da tempo ormai aveva visto spegnersi la vitale fiamma che generava energia nell'antico cuore fucsianero.

  Il buon pastore vide lo stato in cui erano ridotti i teneri gattini fucsianero e decise di mettere in pratica tutti i segreti che gli erano stati rivelati in quell'arcana visione per riportare all'antica grandezza l'armata che fu di re Filippo di Versiglia e di re Max dei Corleti.

  Furono giorni di duro e faticoso lavoro per i suoi mal addestrati discepoli che dovevano apprendere, nel breve volgere di alcune lune, i rudimenti del combattimento, le regole dell'onore e acquisire quella grinta e quell'ardore che hanno contraddistinto gli eroi fucsianero nelle antiche leggende.  L'addestramento fu così duro ed estenuante che tuttora i popoli di quei colli ricordano il buon pastore con l'affettuoso nome "Sventrapapere" ed è proprio con quell'appellativo che i suoi uomini lo ossequiavano.

  Giunse il giorno della battaglia, sulla spianata delle moschee, uno dei luoghi caratteristici dell'eremo venegonese, si presentò la banda dei Saronnesi, barbari razziatori che lo scorso anno pur scorrazzando per questi luoghi, infierendo sugli inermi e vergognosi omuncoli che vestivano la nobile divisa fucsianero, furono scornati da altre e ben più agguerrite tribù.

  La battaglia era preannunciata da mortiferi presagi e dalle più pessimistiche previsioni di disfatta premesse dagli storici redattori delle cronache di quelle terre.

  Nessuno credeva negli uomini di Sventrapapere, ma egli intuì l'importanza del momento nella nemesi storica del popolo che per secoli ha visto nei Mimombo Stars la luce lontana che guida verso un futuro migliore e che ora ha perso ogni fiducia ed ogni speranza di assurgere alla grandezza e alla gloria del trionfo in battaglia.  Quindi il maestro radunò attorno a se i suoi discepoli decimati dal duro addestramento e dall'avverso destino.  Nell'oscurità del tempio, il Puma, Taniwha, il Cacciatore di fagiani, il Paggino, Terminator, i tre gemelli Pikaciù, Gringo e Talebano Rossoni, Feto, il Visir e il Guzzo, si sedettero ai piedi del maestro che elevandosi tra loro li esortò alla battaglia dicendo: "Fratelli, per anni avete condotto una vita sconsiderata, votata agli agi e alla lussuria, reprimendo nelle viscere delle vostre paure e della vostra contorta psiche  tutta la carica e l'ardimento che i nostri antenati ci hanno trasmesso imprimendole a fuoco nei nostri eroici cromosomi.  Ma un divino giorno la vostra strada ha incrociato la mia.  Io ho ricevuto dal Santo Padre i segreti dell'esistenza e sono colui che viene fra voi a portare la luce. Dal buio di queste tenebre, all'improvviso una luce vi ha illuminato, una luce talmente brillante e portentosa.  E' così semplice, prendere in mano le redini del proprio destino e essere padroni della propria sorte. Poche lune or sono non eravate altro che carne morta pronta ad essere grigliata sul campo di battaglia.  Io sono riuscito a scoprire il segreto di infondere la vita, ma anche di più, io, solo io sono riuscito nell'opera di ridonare vita alla materia inanimata".

  Poi si voltò verso Taniwha dicendo con tono imperativo: "Taniwha, tu questa sera sarai il mio capitano e guiderai questi uomini verso la leggenda".

  Quindi si rivolse per l'ultima volta ai suoi discepoli e con tono solenne disse: "Da quel fatale giorno in cui fetidi pezzi di melma fuoriuscirono dalle oscure acque ed urlarono alle fredde stelle -Io sono l'uomo-, il nostro più grande terrore è sempre stata la coscienza della nostra mortalità.  Ma stanotte, noi lanceremo il guanto della sfida contro lo spaventoso volto della morte stessa.  Stanotte noi ascenderemo nella gloria dell'alto dei cieli.  Sfideremo il terremoto, comanderemo il tuono e penetreremo fino nel grembo della impervia natura che ci circonda".

  Mossi da cotale incitamento sentendo le nuove, rinate pulsazioni del redivivo cuore fucsianero che ricominciava a battere dopo un lungo letargo, i guerrieri fucsianero si lanciarono contro gli avversari senza più alcuna paura.

  Quando furono nei presi dell'armata saronnese, i barbari videro l'ardore ed il furore nei loro occhi e ne ebbero paura.   Taniwha e Terminator, i più anziani guerrieri fucsianero rimasti a combattere si rivolsero agli avversari dicendo: "Non avete alcuna speranza.  Siamo in missione per conto di Dio".

  Davanti agli occhi di quei pochi fortunati spettatori che ebbero la fortuna di assistere all'alba di questa nuova era, si mostrò un inaspettato ed esaltante spettacolo.

  Nel furore della battaglia nessuno si è risparmiato.  Quella battaglia resterà per sempre impressa nelle leggende.  Non si potrà mai dimenticare la furia e la grinta del Puma e di Terminator, la fredda determinazione del Paggino e quella passionale del nuovo capitano Taniwha.  Chi mai potrà dimenticare l'instancabile furia devastatrice del Cacciatore, del Talebano Rossoni e dei suoi combattivi fratelli ?  Oppure la bastarda malizia del Visir ?

  Innegabile, quanto inaspettato, il trionfo concluse una battaglia che è già leggenda.

  Solo chi ha vissuto il dramma delle disfatte dello scorso anno, può comprendere la gioia che è esplosa al termine dello scontro.  

  Per coloro che hanno visto in che stato erano, a settembre, gli uomini della squadra di capitan Taniwha è immediato comprendere la grandezza dell'opera che è stata messa in atto.  Grazie alla completa sottomissione dei discepoli ai comandamenti del maestro e, soprattutto, all'impresa di Massimo "Sventrapapere" Viganò al cui confronto, far resuscitare Lazzaro, non appare nient'altro che il banale gioco di un prestigiatore.

  Finalmente il cuore fucsianero ha ricominciato a battere.  La vittoria di venerdì sera contro il Saronno è stata una gioia, un scarica di adrenalina per l'assopito spirito vitale, mortificato da anni di carestia morale.  

  Per ora godiamoci il trionfo di questo 3 a 1 al favoritissimo Saronno, ma facciamo di tutto perché l'ardente fuoco non si spenga di nuovo.

  Bentornati Mimombo Stars.


 

 

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