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Sono
le 22 e 06. E’ una tiepida sera di inizio maggio. La notte precedente ha
piovuto e, nelle zone che di giorno il Sole non raggiunge, il terreno è
ancora umido. Per le strade,
così come tra i campi che circondano Venegono, il silenzio è soffice ed
avvolgente, interrotto solo temporaneamente dai primi, solitari, grilli e
da bassi, strani e soffusi suoni provenienti dal Palazzetto, oasi luminosa
tra i prati del varesotto.
Sono
le 22 e 06. Siamo dentro al Palazzetto. Pochi parlano, alcuni urlano,
tutti hanno l’attenzione rivolta al campo. Non c’è tempo, ora, per
respirare.
Sono
le 22 e 06. Il pallone si stacca dalle mani di un giocatore dalla maglia
bianca. Il mondo è un mosaico confuso. Non ci sono chiare parole
nell’aria, solo urla spezzate sopra a pugni che si stringono
nervosamente davanti ad occhi sgranati.
Sono
le 22 e 06. Il giocatore dalla maglia bianca colpisce violentemente il
pallone. Ad un tratto il campo non c’è più. Per un attimo ci
ritroviamo ancora a 7 giorni fa. Quando tutto sembrava ormai perduto,
quando tutto ciò che faticosamente era stato costruito da settembre ad
oggi dava l’impressione di essere crollato per la scossa di un terremoto
troppo forte.
Sono
le 22 e 06. Finalmente il pallone parte. Passeranno 5 secondi prima che
vada a toccare il terreno. Ma il tempo ci inganna. Un attimo sembra durare
anni, eppure un intero anno ci è quasi sfuggito di mano. Sette giorni fa,
la delusione e l’abbattimento ci avevano accompagnato uscendo dalla
palestra di Inveruno. Ma se solo pochi minuti fa gli sguardi si fossero
aggirati sulla nostra panchina, non avrebbero potuto fare a meno di
individuare lacrime di gioia sui volti di alcuni grandi e grossi ragazzoni
fucsianero.
Sono
sempre le 22 e 06. Il pallone rimbalza su un Terlo più calmo del solito,
disegna una morbida parabola verso Giussy, che lo accarezza lasciandolo
appena sopra la rete ad attendere l’irruenza dell’accorrente Pasquale.
Giovedì abbiamo vinto a fatica, rischiando ad ogni punto di
gettare al vento anche questa ultima speranza che ci è stata regalata dal
destino. Oggi, però, i
nostri avversari hanno provato ad opporsi solo per due set. Al terzo, però,
tutto è surreale, meno affannoso. Loro hanno recuperato qualche punto, ma
non possono fare nulla. Oggi non possiamo, non vogliamo perdere. Stasera,
non abbiamo il tempo per perdere, ne abbiamo già perse troppe di
occasioni. Oggi vinciamo noi. Noi sempre pronti a sperare negli insuccessi
altrui perché confidiamo sempre troppo poco in noi stessi. Noi capaci
grandi esaltanti risultati e di colossali cadute nel fango. Noi fucsianero,
giocatori reali che non appariremo mai sulle foto delle riviste e dei
quotidiani sportivi, dominati da primedonne viziate che nuotano in oceani
di miliardi, ormoni e anfetamine. Noi che questa volta vogliamo vincere
per noi stessi.
Il
pallone tocca il terreno. Il tempo è ibernato. In un attimo tutto e nulla
di importante sono espressioni con lo stesso significato. Non è
importante chi siamo, dove siamo, cosa pensiamo, cosa sta accadendo qui o
altrove. L’unico evento che sta accadendo al mondo è quel pallone che
tocca il terreno. E’ il centro immobile dell’universo attorno a cui
gravita il tutto ed il vuoto infinito.
Non è un punto per noi, è il cattivo colpito a morte in
Mezzogiorno di fuoco, è la Morte Nera che esplode, è un bacio di Cyrano
alla bella Rossana, è Rivera che segna alla Germania Occidentale. Per un
attimo possiamo smettere di pensare ed assaporare l’assoluta unicità
dell’istante che tra un attimo svanirà nell’archivio dei ricordi. Tra
alcuni istanti torneremo a curarci delle nostre vite, ma per
quest’attimo non ci sono pensieri da elaborare. Il Palazzetto è
idealmente pieno di tutti gli amici che in questi anni hanno lottato con
la maglia fucsianero, senza mai ottenere nulla. Stasera celebriamo una
vittoria, un sogno ed il nostro impegno, a fronte di chi creava ostacoli o
ci riteneva squadra inutile. Ma stasera siamo superiori a tutto. Siamo
vivi, siamo reali e stasera ci siamo conquistati la serie C.
Qualcuno dirà che non c’è nulla di esaltante, la serie C non è
poi un così gran risultato, ma chi se ne frega… stasera abbiamo vinto Noi.
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il video dell'ultimo punto)
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