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Articoli 2002/03

 

4 maggio 2003

Lungo come un istante

Autore : DJ

Articoli 2002/03

Mimombo Stars - Polisportiva Verdello     3 - 1        (Serie D maschile)

 

Sono le 22 e 06. E’ una tiepida sera di inizio maggio. La notte precedente ha piovuto e, nelle zone che di giorno il Sole non raggiunge, il terreno è ancora umido.  Per le strade, così come tra i campi che circondano Venegono, il silenzio è soffice ed avvolgente, interrotto solo temporaneamente dai primi, solitari, grilli e da bassi, strani e soffusi suoni provenienti dal Palazzetto, oasi luminosa tra i prati del varesotto.

Sono le 22 e 06. Siamo dentro al Palazzetto. Pochi parlano, alcuni urlano, tutti hanno l’attenzione rivolta al campo. Non c’è tempo, ora, per respirare.

Sono le 22 e 06. Il pallone si stacca dalle mani di un giocatore dalla maglia bianca. Il mondo è un mosaico confuso. Non ci sono chiare parole nell’aria, solo urla spezzate sopra a pugni che si stringono nervosamente davanti ad occhi sgranati.

Sono le 22 e 06. Il giocatore dalla maglia bianca colpisce violentemente il pallone. Ad un tratto il campo non c’è più. Per un attimo ci ritroviamo ancora a 7 giorni fa. Quando tutto sembrava ormai perduto, quando tutto ciò che faticosamente era stato costruito da settembre ad oggi dava l’impressione di essere crollato per la scossa di un terremoto troppo forte.

Sono le 22 e 06. Finalmente il pallone parte. Passeranno 5 secondi prima che vada a toccare il terreno. Ma il tempo ci inganna. Un attimo sembra durare anni, eppure un intero anno ci è quasi sfuggito di mano. Sette giorni fa, la delusione e l’abbattimento ci avevano accompagnato uscendo dalla palestra di Inveruno. Ma se solo pochi minuti fa gli sguardi si fossero aggirati sulla nostra panchina, non avrebbero potuto fare a meno di individuare lacrime di gioia sui volti di alcuni grandi e grossi ragazzoni fucsianero.

Sono sempre le 22 e 06. Il pallone rimbalza su un Terlo più calmo del solito, disegna una morbida parabola verso Giussy, che lo accarezza lasciandolo appena sopra la rete ad attendere l’irruenza dell’accorrente Pasquale.  Giovedì abbiamo vinto a fatica, rischiando ad ogni punto di gettare al vento anche questa ultima speranza che ci è stata regalata dal destino.  Oggi, però, i nostri avversari hanno provato ad opporsi solo per due set. Al terzo, però, tutto è surreale, meno affannoso. Loro hanno recuperato qualche punto, ma non possono fare nulla. Oggi non possiamo, non vogliamo perdere. Stasera, non abbiamo il tempo per perdere, ne abbiamo già perse troppe di occasioni. Oggi vinciamo noi. Noi sempre pronti a sperare negli insuccessi altrui perché confidiamo sempre troppo poco in noi stessi. Noi capaci grandi esaltanti risultati e di colossali cadute nel fango. Noi fucsianero, giocatori reali che non appariremo mai sulle foto delle riviste e dei quotidiani sportivi, dominati da primedonne viziate che nuotano in oceani di miliardi, ormoni e anfetamine. Noi che questa volta vogliamo vincere per noi stessi.

Il pallone tocca il terreno. Il tempo è ibernato. In un attimo tutto e nulla di importante sono espressioni con lo stesso significato. Non è importante chi siamo, dove siamo, cosa pensiamo, cosa sta accadendo qui o altrove. L’unico evento che sta accadendo al mondo è quel pallone che tocca il terreno. E’ il centro immobile dell’universo attorno a cui gravita il tutto ed il vuoto infinito.  Non è un punto per noi, è il cattivo colpito a morte in Mezzogiorno di fuoco, è la Morte Nera che esplode, è un bacio di Cyrano alla bella Rossana, è Rivera che segna alla Germania Occidentale. Per un attimo possiamo smettere di pensare ed assaporare l’assoluta unicità dell’istante che tra un attimo svanirà nell’archivio dei ricordi. Tra alcuni istanti torneremo a curarci delle nostre vite, ma per quest’attimo non ci sono pensieri da elaborare. Il Palazzetto è idealmente pieno di tutti gli amici che in questi anni hanno lottato con la maglia fucsianero, senza mai ottenere nulla. Stasera celebriamo una vittoria, un sogno ed il nostro impegno, a fronte di chi creava ostacoli o ci riteneva squadra inutile. Ma stasera siamo superiori a tutto. Siamo vivi, siamo reali e stasera ci siamo conquistati la serie C.  Qualcuno dirà che non c’è nulla di esaltante, la serie C non è poi un così gran risultato, ma chi se ne frega… stasera abbiamo vinto Noi.

 
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