Nefaste nubi si stavano radunando all’ orizzonte del popolo dei Mimombo.
Partiamo e riassumiamo un po’ di puntate che il vostro scrittore , per
sua negligenza , ha tralasciato di raccontarvi.
Dopo la gloriosa e vittoriosa battaglia di Bonate, il mimombo popolo si è
dato ai bagordi, dimenticando che la strada per il luminoso premio è
ancora lontana, ripida e lastricata di tremende insidie.
Le malattie, gli spogliarelli e lavori in luoghi infidi hanno distratto
ulteriormente i gloriosi guerrieri fucsia –neri dal loro obbiettivo!
Nella notte di sabato il mimombo popolo ha dovuto affrontare avversari
temibili, che con grande determinazione hanno
schiacciato le armate di re Ezio, dando una sonora batosta alle
male organizzate schiere mimombo!
Ma, visto che dal bene in genere scaturisce bene, la sonora batosta è
arrivata per mano di un popolo amico del mimombo,i lipomesi di Panizza, re
del popolo pelato e del gigante Paolo re delle genti degli Annoni.
Questa batosta ha provocato la rinascita dei guerrieri di capitan Panscia,
ed ora vi spieghiamo come, tralasciando qualche piccolo particolare, così
da non dar modo di copiare il potentissimo rito ai futuri avversari dei
vostri paladini nero-fucsia.
Questa precauzione deriva dal fatto che, il pelato Panizza, affezionato
lettore del nostro sito ha ritrovato la sua antica forza mangiando , come
consigliato da noi, l’animale sacro al mimombo.
Essendo lui amico del nostro popolo, ottiene i nostri stessi benefici
nutrendosi di cinghiale…
Spie
mimombo lo hanno visto banchettare, assieme a tutta la squadra con 12
cinghiali!!!
Il rito
Pasquale Uomo d’ armi e di
magia campano, radunò , nella notte nefasta del mimombo, il consiglio di
guerra.
Spiegò il suo punto di vista e tirò fuori il lato oscuro che ognuno
aveva, una volta che questo sordido nemico si palesò, lo fece combattere
da tutti i presenti assieme, di modo che tutti furono partecipi e tutti
aiutarono, sondò la forza che ognuno aveva di combattere e disse:”
madonna delle rose, se da questa esperienza vogliamo imparare, come
l’araba fenice dobbiamo fare, e dopo la sconfitta una nuova rinascita
dobbiamo affrontare, se questo faremo la nostra forza moltiplicheremo, e
la porchetta stonfi mangeremo”!
Ognuno comprese il compito
che gli spettava per far rinascere la squadra.
Il saggio Puma a compimento del tremendo e pericoloso rito proclamò,con
voce non sua, quasi grugnendo, come se l’animale sacro si fosse
impossessato di lui:” se pensiamo di essere più forti di altri, niente
conquisteremo.La nostra forza è nel gruppo e
solo grazie a questo vinceremo”.
I guerrieri mimombo ripresero ad allenarsi
con fervore e concentrazioni mai viste, consapevoli che le imprese
a venire richiederanno tutte le loro doti per essere vinte.
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