Così un radiocronista d’altri tempi avrebbe potuto definire l’ottava
giornata di scontri della serie D maschile, dove in effetti, nulla di
nuovo, si è visto.
L’Arcobaleno ha fatto brillare la sua luce anche in trasferta, l’Inveruno
ha vinto e convinto anche a Laveno, tutto secondo copione.
Ma…… è veramente tutto così naturale?
Per chi, come noi, per anni ha visto depredato il palamimombo, umiliati e
offesi i giocatori nero fucsia.
Per chi, come noi, ha dovuto vagare in anguste e desolate valli per
imparare l’arte del combattere.
Per chi, come noi, ha dovuto cercare in ogni vicolo, cantina o spiaggia
bruciata dal sole, i compagni per affrontare una così assurda avventura e
dopo averli trovati ha dovuto contrattare per liberarli dal gioco che li
rendeva schiavi.
Per chi, come noi, ha creduto in questi combattenti anche se nessuno vi
credeva più. Uomini oramai considerati finiti, giocatori scaricati
da cechi presidenti che, non vedono più in la del loro naso forense che,
non si rendevano conto che questi giocatori nel fondo del loro spirito
avevano una fievole luce che solo chi è mimombo sa riconoscere e solo le
Valli dove il palamimombo è situato sanno far divampare, come divampa il
fuoco quando vi cola sopra il grasso della sacra porchetta.
Noi rispondiamo NO! Niente è cosi naturale, non è naturale o normale che
i mimombo siano secondi in serie D, non è logico che 12 giocatori che
poco si conoscevano siano diventati, credendo gli uni negli altri, un
branco di lupi affamati che si muovono all’unisono in cerca di una preda
comune.
Non ci stuferemo di vedere il palamimombo affollato, non ci annoieremo di
saccheggiare i nostri nemici, non ci stuferemo di allenarci per catture
quella preda di cui per rispetto e scaramanzia per ora non proferiremo il
nome.
Soprattutto
non ci annoieremo di festeggiare ogni singola vittoria, perché noi tutti
sappiamo che l’unica cosa che può uccidere lo spirito mimombo è, come
diceva il Piccolo Principe, divenir des grandes personnes!
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