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Assecondando
il vento caldo che s'insinua asfitticamente tra i colli e le valli del
varesotto, inondando di estivo calore i boschi e le città, fuoriuscenti
da una primavera ricca di ridondanti piogge.
Per un piccolo villaggio
sulla sponda est del fiume Olona, però, purtroppo questa primavera non ha
portato solo piogge. Là
dove antichi guerrieri dalle mani possenti, ed oggi panze possenti, hanno
combattuto per la gloria dei loro colori e dei loro stendardi, oggi nessun
abile manovale di battaglia è in grado di rinverdire gli antichi fasti e
rinnovare i dimenticati trionfi.
Vuolsi il destino che un
grosso condottiero della sponda ovest s’impegnasse per un’intera
stagione a addestrare gli scarsi virgulti della casa venegonese, senza però
riuscire ad inculcare in loro un minimo di capacità bellica.
Ciò non avviene per demerito dell’emerito mastro d’armi, ma
per la cialtronesca inettitudine alla battaglia ed inesistente fervore
agonistico, che i fellonici uomini alle sue dipendenze recano con se quali
doti geneticamente impresse nel loro DNA, quasi che appartenessero allo
stesso disastroso nucleo familiare.
La storia della campagna
2001/02 dei Mimombo Stars, può facilmente essere riassunta con queste
poche irriverenti parole. Ma,
non sarebbero sufficienti a ricordare alle future generazioni
l’ignominiosa fine di questa stagione, costellata di tragedie sportive
(1-3 dall’Olonia per esempio) a nulla paragonabili nel più recente
passato.
Ma la storia, quella con la
“s” più minuscola che voi possiate immaginare, comincia nel gelido
mese di dicembre, quando al Palamimombo tornarono gli ostici Saronnesi.
Un’imprevista, ma quanto mai esaltante vittoria galvanizzo gli
uomini del buon Viganò, che uscivano da un duro e faticoso addestramento
che ne aveva cambiato il volto, da pucci pucci quali erano ricordati nella
scorsa stagione, a bipedi, perlomeno degni di tale definizione. Dopo meno
di una settimana, un’altra vittoria, sulla derelitta formazione di Somma
Lombardo, rilancia ulteriormente verso l’alto il morale dei fucsianero
tanto che qualche sciagurato si lascia andare nella consueta ma quanto mai
erronea affermazione “Quest’anno passiamo in serie D”.
Pochi giorni e cominciò la
lunga serie delle mazzate sui denti, che fece abbassare le orecchie dei
bambolotti in fucsianero. Il problema vero è che in quattro consecutivi
scontri, i Mimombo mai e poi mai hanno dato l’impressione di avere un
minimo di vitalità, né di avere la minima possibilità di entrare in
partita. Ovvero esattamente lo stesso comportamento della stagione
precedente, che verrà ricordata in eterno come la stagione
dell’infamia.
A due mesi di distanza dall’ultimo punto visto in classifica, contro gli
ormai desaparecidos di Somma, arriva una vittoria assolutamente insperata,
ma assolutamente meritata. In
casa, contro i giovani di Laveno, un’ottima prestazione degli uomini di
capitan Taniwha, risolleva il morale precipitato ormai nello scantinato.
Le cose non sono però cambiate.
Le ricezioni hanno un asintoto verticale, il Fagiano continua a
mirare panchina e tribuna, mentre il Talebano ha sempre coordinazione e
decisione non sincronizzate con il proprio pensiero.
La settimana successiva, in quel di Olgiate Olona, il tracollo
generale del movimento olimpico internazionale trova il suo definitivo
compimento. Due squadre si
affrontano a colpi di demoralizzanti mostruosità sportive.
La sfida a chi è il peggiore la vince però la compagine Olonica
che, in vantaggio per due set a zero, riesce a compiere la non comune
impresa, di regalare tre set agli sciagurati cacciatori di papere e
fagiani di Venegono Inferiore. La
partita sarà ricordata in eterno come la morte della pallavolo per la così
palese ed enorme quantità di infamia sportiva che i protagonisti
dell’evento si riversarono addosso…. a questo punto sarebbe meglio se
vi dopaste!!!!!! Per
concludere il campionato rimane solo un incontro, la formalità contro i
bimbi di Biandronno ultimi in classifica e senza alcuna vittoria, si
rivela, e non poteva essere diversamente, molto più ostica del previsto,
per i fucsianero, che vincono di misura ogni singolo set.
Pausa. Il girone di andata
termina con la squadra di Venegono al quinto posto, e questo già sarebbe
un passo avanti rispetto all’anno scorso.
Pur smentendo le stupide voci che ad inizio stagione ci assegnavano
qualche possibilità di lottare per la promozione, rimangono ben cinque
squadre al di sotto dei Mimombo nella classifica e le speranze di non
dover lottare fino all’ultima giornata, per ottenere la salvezza,
sembrano alquanto fondate.
Errore.
Mai fidarsi delle apparenze positive della squadra fucsianero.
Le impressioni positive sono sempre erronee.
Meglio confidare nella propria impressione, quando i Mimombo stanno
pigliando mazzate su mazzate.
Infatti, si va a Saronno dove ci aspettano tre succulente legnate sui
denti, da una squadra che sicuramente avrebbe potuto ottenere di più da
questa stagione, ma che si rivelerà comunque ago della bilancia per
stabilire la squadra campione.
Il materasso Somma non c’è più quindi si attende la trasferta di
Cardano dove si perde, ma incredibilmente la squadra mostra qualche
luminoso sprazzo di vitalità. Sette
giorni e al Palamimombo vengono i rimasugli della Stella Azzurra di
Malnate, squadra sfasciata e vittoria assicurata.
Ma, pur giocando contro una squadra allo sbando, i Mimombo riescono
a mettere in luce tutto il peggio del loro repertorio.
Taniwha continua nelle sue alternanti prestazioni, Scivolator non
riesce a trovare una misura unica per le alzate.
Ma non risulta molto importante, perché Fagiano e Talebano
raramente inquadrano il campo, Terminator raramente è in campo.
Pagin e Paolone vengono serviti così tanto, che per solitudine,
Paolone ogni tanto tenta di impiccarsi alla rete, mentre Pagin si è
abituato a portarsi la Play Station per passare il tempo. Il Puma dopo
aver cominciato bene la stagione, ha già imboccato la fase calante, il
viale del tramonto agonistico. Ogni
sconfitta è sempre preannunciata dalla frase ormai tristemente nota:
”Adesso li asfaltiamo!!!!”. Poche
volte si vedono in campo Valerio ed il Baila, ma ciò non sembra ai più
un male. Il Visir è sempre
poco presente, troppo impegnato nella ricerca del passaggio di categoria
come direttore di gara, può dedicare poco tempo ad allenamenti e partite.
Per questo entra poche volte per giri posteriori e battute, così
come Feto. Ma Feto …beh … Feto
è Feto.
Ed ecco i Mimombo ritemprati da una miseranda vittoriucola affrontare i
capoclassifica di Mornago. La
durata della gara è dell’ordine dei nanosecondi, persino alcune
particelle subatomiche hanno vita più lunga di quella partita.
Vergognosa sconfitta e via verso nuove inimitabili sciagure.
Poco male meno sofferenza.
Partita in casa contro Ispra non orribile, ma comunque persa e via, tutti
a Laveno per ricevere tre violente mazzate sulla capoccia dai ben più
giovani e coordinati lacustri.
La tranquilla situazione di metà campionato si è tramutata in
tragicomica. Mancano due
incontri alla fine un solo punto di vantaggio sulla quart’ultima e due
incontri con compagini decisamente accessibili ovvero l’ultima e la
penultima. Ma rendere
complessa una situazione che potrebbe essere semplice, beh questo è un
lavoro per i Mimombo Stars!!!!
Una data da ricordare, 26 aprile 2002.
In serata, l’Olonia già matematicamente retrocessa, viene a
giocare contro gli sfigatissimi rimasugli dei fucsianero, ai quali la
vittoria è necessaria, come lo spiedo alla porchetta.
E cosa può accadere? E
c’è da chiederselo ? Ovviamente
i Mimombo Stars hanno messo in pratica la peggior prestazione degli ultimi
otto anni riuscendo nell’incredibile impresa di donare tre punti agli
Olonici. Nella serata più
tragica per la pallavolo venegonese, nulla funziona. E ci si stupisce,
alla fine della partita, che il risultato finale non sia 3-0.
L’ignominia è ormai senza controllo.
Ma la situazione, agonisticamente disperata, non lo è dal punto di
vista della classifica, perché i bellicapelli di Marnate continuano a
perdere gara su gara.
Ultima spiaggia. Biandronno 5
maggio 2002. Sono quattro
anni che non si vince una gara la domenica mattina.
In più i Marnatesi, dopo mesi di digiuno, hanno conquistato un
punto contro Ispra e sono alla pari con i Baobaomiciomicio di Venegono.
La quoziente e differenza set sono dalla parte di quest’ultimi ma
in caso di sconfitta, le sorti possono ribaltarsi e condannare gli ometti
del presidente Filiguri alla retrocessione.
Se questo fosse un film, i Mimombo Stars si riprenderebbe proprio alla
fine e con una partita eccezionale, metterebbero al sicuro la permanenza
in prima divisione, cancellando in una vivida fiammata le umiliazioni
subite nel corso dell’intera stagione.
Ma, come diceva il tragico Masini, la vita non è un film. Seppur il
campionato dei Mimombo sembri un’avventura di Fantozzi.
Nell’ultimo atto di una stagione da dimenticare, i Mimombo evidenziano
tutte le mancanze della stagione, ed anche qualcuna che prima non si era
vista.
Per fortuna, i loro avversari sono talmente scarsi, o forse inesperti, da
riuscire a vincere solo un set contro l’abominiosa compagine di
Venegono. Vittoria e tutti a
tavola per il banchetto del sollievo. Un’altra stagione da dimenticare
è passata in archivio. Facciamo
finta di nulla, facciamo finta di essere andati al cinema tutti i venerdì,
non dite di aver giocato o tifato per i fucsianero, ne andrebbe della
vostra reputazione.
Scherzi ed iperboli a parte, come ogni anno, a fine stagione, ci si
accorge che pur cambiando continuamente alcuni elementi della squadra,
mancano sempre doti di continuità e grinta che solo la volontà può
dare. E’ inutile aver un
buon allenatore che prepara al meglio la compagine, se poi in campo non
c’è la volontà di vincere.
Questa doveva essere la stagione della resurrezione dopo il tracollo di un
anno fa. Non lo è stato.
Certo, la situazione è decisamente migliore rispetto ad un anno addietro.
Oggi c’è un gruppo affiatato, ma non di pallavolisti.
Di commensali, di simpaticoni, ma non di pallavolisti.
Per ottenere ciò servirà ancora molto lavoro e c’è da
chiedersi, se ce ne sia il tempo. Diversi
elementi della squadra hanno i capelli bianchi, o almeno sarebbero bianchi
se li avessero. Alcuni
l’anno prossimo non ci saranno più andranno a trovare una collocazione
più consona nel regno pallavolistico.
Come sempre il futuro è nebuloso e misterioso.
Ma, come sempre, non ci tiriamo certo fuori dalla competizione.
Tra alcuni mesi ci ritroveremo qui, ancora una volta pronti ad
accettare la sfida che il destino ci proporrà.
Dovremo combattere per la promozione? Difficile. Più probabilmente
competeremo ancora una volta per la salvezza.
Ma
non ci arrendiamo, finché non ci cacceranno, finché non saremo
troppo vecchi...
...noi
ci saremo ancora.
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