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Questo documento è dedicato a tutti gli atleti dirigenti e simpatizzanti
della PALLAVOLO ARCOBALENO e non.
Sto per raccontarvi una storia di quelle che ti fanno passare la
voglia di fare sport con volontà serenità serietà e divertendosi.
Tutto ha inizio nell’estate del 2001 quando una Signorina (15
anni) residente a Fagnano selezionata per la rappresentativa provinciale
U15, tesserata (e scaricata) da un’ILLUSTRE società provinciale decide
di venire a giocare a Vengono, considerando che la società per la qual è
tesserata gli aveva detto o fatto capire che non SERVIVA più all’inizio
della stagione 2000/01 e la società dove era in prestito non avrebbe
proseguito l’attività con quella squadra, sin qui tutto OK un atleta
chiede di venire da noi, logicamente accettiamo (tutti) e poiché la
richiesta arriva dalla ragazza per evitare problemi di fraintendimento la
Madre s’incarica di richiedere il cartellino agli ILLUSTRI.
Ora esplode la BOMBA, la ragazza è valutata quasi come la CACCIATORI (in
lire perché il PRES. loro non conosce l’esistenza dell’euro
convertitore o peggio, una volta conosciuto sospetto non conosca nemmeno
l’euro), si cerca una mediazione, quando tutto sembra vicino ad una
soluzione salta tutto, sembra che la ragazza sia indispensabile per il
loro FUTURO, il sospetto però è che sia una questione lucrosa e stupida,
persone che si ritengono parte integrante del mondo (volley e non) non
possono comportarsi come GNU (scuse già fatte agli GNU) (e a tutti i
quadrupedi che, a quanto si evince dalla vicenda, di pallavolo ne
capiscono molto di più. ndDJ), risultato, la ragazza non gioca a
pallavolo, forse non lo farà più (credo ce la farà FORZA CICCIA) e gli
illustri gli mandano a casa lettera raccomandata per sollecitarla al
rientro e ricordargli che non può nemmeno allenarsi presso ALTRA SOCIETA
pena seri provvedimenti (sì due sculacciate e a letto senza carosello),
mister ILLUSTRE si faccia un esame di coscienza (magari collettivo con i
suoi tecnici che le tirano i fili da dietro le quinte CODARDI) e si
ricordi che se un giorno (spero vicino) si dovesse arrivare alla resa dei
conti, i conti li paga il PRES. ILLUSTRE, dimenticavo, accenda un cero
alla MADONNA perché è parere diffuso che le è andata bene, i genitori
della Ragazza sono troppo brava gente ……questa deve caPIRLA da solo.Se
questa è la pallavolo di chi vuole arrivare in serie A, mi compro il
guantone e gioco alla PELOTA (per l’ILLUSTRE: la pelota è un gioco
Basco nel quale si usa un guantone per lanciare la palla contro il muro,
se lo faccia spiegare meglio dagli studenti e dai diplomati ISEF che la
circondano). Per tutti gli atleti un monito che sa di mala vita:
RAGAZZO SE DEVI FARTI DEGLI AMICI FATTI QUELLI GIUSTI.
Ps.
NON MOLLARE CICCIA
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A volte, sarebbe opportuno soffermarsi a pensare perché esiste lo sport .
per quale motivo esistono, nascono, vivono e scompaiono le società
sportive.
Bisognerebbe farlo senza lasciarsi andare nei grandiosi ed inutili
voli della retorica che disegnano lo sport e l'attività fisica come
strumenti indispensabili nella formazione e nell'educazione dei giovani.
Essere obiettivi è il minimo che si possa fare, quando ti capita
di dover affrontare problemi che possono aver a che fare con qualunque
attività umana, ma, di sicuro, non hanno nulla a che vedere con lo sport,
con quanti lo praticano e con quanti lo promuovono. Questo perché, se
proprio vogliamo essere obiettivi, ci troviamo a descrivere lo sport come
il mezzo utilizzato da piccoli uomini, per ottenere la soddisfazione di
una fievole parvenza di potere sul prossimo, che in nessun altro modo in
vita potrebbero ottenere.
Lo scorso anno una ragazza tesserata per una società del varesotto
è stata letteralmente piazzata dalla società stessa, in un'altra, in
quanto non avrebbe fatto una squadra di under nella quale la ragazza
avrebbe potuto giocare.
Al termine della stagione questa ragazza ha manifestato la volontà
di andare in un'altra società (la Pallavolo Arcobaleno di Venegono
Inferiore, la "nostra" società) per la stagione che ora è in
corso.
La società di provenienza a questo punto, pur non avendo alcun
interesse ad utilizzare nelle proprie squadre questa ragazza, non le ha
consentito il trasferimento e nemmeno il prestito.
Il magnifico "presidente" di questa società, a colloquio
con il "nostro" presidente, ha chiesto 5 milioni, quale
contropartita per il cartellino di questa ragazza. Questa richiesta
successivamente ridotta a 3 milioni non è stata, e non sarà mai,
accettata dalla società Arcobaleno.
Questa ragazza, o meglio Chiara, non ha potuto essere quindi
tesserata con noi. Ma, non essendo stupidi (noi, intendo) le consentivamo
di venire a giocare a Pallavolo (perchè al di là dei soldi, stiamo
parlando di una ragazza che voleva giocare a pallavolo) con una delle
nostre squadre under femminili, al di fuori degli allenamenti ufficiali.
Ma la cosa, non poteva passare inosservata al James Bond delle tre
valli, ovvero il famoso presidente della famigerata società, che ha
intimato a Chiara di interrompere immediatamente questa sua attività (vedi
lettera - jpg 270 kb).
Doverosamente, dobbiamo dire che NOI non paghiamo i giocatori per
giocare con noi. Per poter giocare, bisogna diventare soci, e quindi si
paga!!!. Chi gioca con noi, lo fa esclusivamente perché VUOLE giocare
nelle nostre squadre. Noi non compriamo i giocatori come se fossimo al
mercato delle vacche, come del resto, NON LI VENDIAMO, se qualcuno vuole
andare a giocare altrove, non troverà MAI impedimenti posti da noi.
Bisogna anche precisare che Chiara non è Zlatanov, non è una
Shevcenko della pallavolo. Noi non abbiamo la necessità di avere Chiara
in squadra. La squadra noi l'abbiamo fatta comunque. Ma se una ragazza si
presenta da noi con il desiderio di entrare in società, per noi
accettarla diviene un dovere.
La cosa che più mi dispiace, alla fine, è che dopo tutte queste
vicende idiote, Chiara probabilmente non giocherà mai più a pallavolo,
per colpa di decisioni stupide prese da uomini piccoli.
Ma provo anche a pensare a cosa farei se Chiara fosse mia figlia, e
qualche imbecille arrogasse su di lei smanie di proprietà e imposizione
del proprio volere (e vi assicuro che mi incazzerei parecchio). Chiara non
è una vacca che un bovaro può vendere al mercato!!
Ma questi sono gli uomini della pallavolo... bella gente, non c'è
che dire.
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