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Così come lo scalatore che avvista l'ambita vetta e raccoglie a sé tutte
le energie residue dalla faticosa scalata, anche le ragazze in fucsia
nero, in procinto di raggiungere la quota salvezza, che tanto veniva
anelata ad inizio stagione, si imbevono di forza e coraggio per uscire dai
momenti più ostici di questa stagione di inizio millennio.
Capita talvolta di pensare al prossimo impegno come ad un facile
incontro, senza problemi, solo perché l'atteso avversario ha forza e
capacità irrisorie. Ma lo sport, come ogni altra sfida, non permette
teoremi e calcoli, non promette momenti di rilassamento e di distrazione.
Ogni sfida deve essere affrontata al meglio della condizione fisica e
mentale.
Se venisse per caso a mancare la concentrazione necessaria, la
sfida è di per se già persa, e l'unico modo di evitare la capitolazione
è pregare che la parte avversa sia ben più mentalmente malconcia di te.
Alla scarsa condizione fisica, si può invece rimediare con la
grinta, la volontà e con l'estro. Certo è più faticoso e difficile, ma
l'impegno preso va soddisfatto ad ogni condizione.
La partita di venerdì era attesa nella city come un incontro già
vinto, in quanto le avversarie (tali brunelle) quest'anno non hanno
ottenuto nemmeno un solo punto, e ciò visto certe avversarie è già di
per sé impegnativo.
Ma il fato malevolo si mette in mezzo e pone al nuovo tecnico
Cattaneo problemi di formazione legati ad alcuni infortuni capitati in
settimana.
Contro ogni pronostico la partita è combattuta ma, alla fine, vede
le nostre ragazze Claudia, Daniela, Federica, Francesca, Lisa, Sonia e
Susy, sopravanzare, seppur di misura le avversarie, senza per altro
conceder loro alcun set.
Bisogna proprio dirlo, si è fatta molta più fatica di quanto
previsto, ma alla fine, la missione è compiuta e adesso mancano solo
pochi punti al raggiungimento della meta.
Venerdì ricomincia l'impegno degli uomini in fucsia nero. Il loro
obiettivo, prima di ogni altra cosa, è quello di recuperare la faccia
persa nel girone di andata con prestazioni indecorose, indegne
…vergognose.
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