|
Il vento carezza i
verdeggianti steli d'erba novella e spira trascinando con sé echi di
vicende lontane ed inenarrabili.
La pioggia sferza i volti dei guerrieri che fremono nell'attesa di
gettarsi nella mischia pronti a far cozzare le spade di schiacciare sugli
avversari mazzate mortifere .
Ma l'attesa è questa volta carica di una tensione nuova. Gli
avversari sono temibili e assai limitate sono invece le risorse a
disposizione degli uomini di Obi Wan Gelasio.
Il brav'uomo è tra l'altro assente in quanto convocato dal suo
principale mago Zurlì del quale il buon Gelasio vuole apprendere arti e
segreti.
Al momento di dar vita alla tenzone i fucsia nero pronti a
gettarsi in battaglia sono solo otto, contando anche il pupazzo che fa da
mascotte. I coraggiosi sono ovviamente re Max, Pane, Taniwha Vaccaro,
Stefano il Vampirello, fra Walter, l'Arboreo Luca, il prode Axel Lombardi
ed il suo peloso amico Erik.
Se gli uomini mancano, lo spirito combattivo è uno dei latitanti
più ricercati così il primo assalto finisce in un lampo con una valida
affermazione dei Cunardici.
Il secondo assalto è il tunnel degli orrori, ed i Mimombo Stars ci
si infilano di corsa ottenendo una delle loro peggiori prestazioni degli
ultimi anni. Perso anche il secondo set come se aggrediti a
martellate sui denti, i fucsianero sono talmente in smobilitazione che
Axel telefona a casa dicendo "Mamma, butta la pasta che stiamo
arrivando". L'energia che sprizzano è talmente
poca che le magli appaiono grigio rosa più che fucsia nero e appare
proprio che le previsioni di un'umiliante sconfitta siano sul punto di
avverarsi.
Ma accadde qualcosa.
Forse i ricordi di glorie passate, forse la reminiscenza dello
scontro di quattro mesi fa che vide l'allora invincibile armata
sbriciolare le mura di casa Cunardo, forse qualcosa che i Mimombo hanno
fumato tra un set e l'altro. Ma, a parte tutto, in campo entra
un'altra squadra che combatte su ogni pallone riuscendo infine a strappare
il punto.
L'impeto non si spegne e nel quarto assalto si combatte su ogni
centimetro, su ogni filo di rete, su ogni palla, fino all'ultimo punto.
Poi il banco di Cunardo gioca la briscola e si aggiudica la
partita.
Niente di grave, una sconfitta prevedibile, contro i probabili
vincitori del torneo. Ciò che deve far incazzare come delle bestie,
è che se si disputasse sempre ogni incontro con la voglia degli ultimi
istanti, forse le briscole le giocheremmo tutte noi.
p.s.
Matteo brutto barbone. Perché non mi hai mandato l'articolo??
|