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Che ci vuoi
fare, così va il mondo!!!
La banda armata dei Mimombo Stars, sempre in formazione
rimaneggiata, si accingeva a rendere la visita al signor Gino, della cui
Casa chiusa eravamo ospiti. Fummo accolti da striscioni che blandivano la
presenza di numerose cortigiane della zona, ma evidentemente le
quadrantarie del posto non ritenevano opportuno mostrarsi ai poderosi
guerrieri di Venegono.
L'arena dell'incontro era fradicia, la pioggia battente rendeva
spettrale il momento che si approssimava. Un pallone gonfiato attendeva
alla porta i baldi fucsianero; informazioni frammentarie sui nostri nemici
erano giunte alle nostre orecchie: pare, infatti, che in alcune occasioni
Gino e i suoi amici imperversassero in costume adamitico per le praterie,
spaventando così le damigelle alla vista del loro pennacchio. Tristi
immagini del loro correre sono state incise su pareti rocciose, da mani
ancora tremanti per motivi che possiamo solo immaginare.
Tuoni e fulmini condirono lo scontro, che fu aspro e combattuto. Il
Pagino portafortuna spaventava i nemici coi suoi possenti vagiti, cullato
in panca da mastro Obi Wan Gelasio, tanto che persino il cielo si chetava
ed umilmente tornava in silenzio. L'appiccicosa melmaglia che costituiva
il campo di battaglia incollava i piedi dei prodi cavalieri al terreno,
limitandone la capacità di movimento. Dopo due assalti
vittoriosi, nei quali i Mimombo ebbero la meglio sui nudisti con grande
fatica, avvennero cose che ormai nessuno vorrebbe più vedere; esse
tornarono e fecero capolino tra le nubi, i tuoni e i fulmini. Avvenimenti
che calpestano la nostra libertà, che fanno tornare incubi, fantasmi di
un passato triste e cattivo che non c'è più, e che torna solo per
impedire alle ferite di guarire, foschi presagi del male che cerca di
avere la meglio sul bene con ogni mezzo, acide avvisaglie di sventure che
si apprestano a scagliarsi sul sacro cuore dei valorosi mimombo con
veemenza, violenza, malvagità e rabbia, colpendo così i guerrieri che,
seppur convalescenti dalle passate battaglie, non lesinano il loro impegno
ed il loro valore scendendo nell'arena insieme a tutti gli altri!!!
Mentre perfino il cielo ascoltava il pagino che vagiva, fece
capolino, di nuovo, ahinoi, la madonna. E Pane, il tristo cavaliere dal
cuore infranto, che era un devoto della madonna, perse nuovamente la
guida, le visioni lo trasportarono in un altro mondo. Improvvisamente ed
inaspettatamente, calò la nebbia sulla radura. Dopo avere perso un
assalto dai pennacchi di Gino, che si stavano rialzando e stavano
riacquistando baldanza, per la gioia delle passanti e delle abituali
vittime delle loro incursioni ludiche, i mimombo ritrovarono lo spirito
guerriero che anima i loro cuori, la forza fu nuovamente con loro ed
annichilirono definitivamente i pennacchi avversari, che tornarono
mestamente e timidamente a guardare la melmaglia seguendo la direzione del
filo a piombo; Gino ed i suoi amici non poterono far altro che battere in
ritirata, a pendaglio intirizzito.
La vittoria fu festeggiata, dopo un rapido lavaggio comunitario,
nella nostra abituale bettola, in attesa che l'estroso Attila, re dei
cocktails, apra la sua nuova osteria, dove mille altre vittorie verranno
bagnate da fiumi di deliziose bevande.
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