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Nei giorni
in cui, odorando il sopraggiungere dell'ormai imminente primavera, le
rondini tornano a svolazzare tra gli alti tetti e i piccoli roditori delle
praterie emergono dai loro bui rifugi invernali, nuove ed infide insidie
riappaiono dai meandri del tempo.
Mentre il malvagio ed ineluttabile inverno, simbolo di questa
opprimente e gravosa stagione della nostra vita, volge al termine del suo
cammino, i guerrieri tornano a sfoderare le armi ed affilare le lame, in
vista di nuove difficili battaglie.
Le Highlands varesotte vivono una difficile stagione. Gli infedeli
premono alle porte del regno e l'esercito di Re Max è decimato da una
sorte ingrata. Quell'invincibile armata che intraprese una lunga
serie di successi è rimasta solo nei ricordi dei vecchi, grandi
combattenti sono stati persi lungo il cammino. Carlone il Lungo
giace immobile nel suo letto di agonia, El Puma Broggi è stato sepolto da
poco dopo la sua repentina dipartita, il Cavalier Moreno colpito alle mani
da un parassita di origine alieno, Cuore Selvaggio Pane vaga
incoscientemente nelle distese mentali del vuoto cosmico sempre
all'inseguimento delle sue madonne, Kaiser Bruno è partito per la guerra
del Vietnam assecondando i desideri di un capriccioso imperatore e i
rimanenti guerrieri sono depressi dai colpi che la sorte maligna infligge
loro di giorno in giorno.
Ma la contingenza della situazione impone una reazione
decisa. Per questo il fido maestro d'armi Obi Wan Gelasio guida i
resti dell'esercito alla piana di Lonate dove uno sparuto drappello di
banditi infedeli si è insediata, fortificando il suo accampamento.
La battaglia non avrebbe storia, se la sorte perversa non creasse
ostacoli sul cammino degli armigeri di Venegono.
Nella squallida banda avversa, si nasconde infatti una serpe
velenosa. Uno dei banditi, che ora si nasconde dietro il nome di
Abdul Azim Provola detto l'Esorciccio, non è altri che quell'infido Don
Provola de la Panza, alabardiere che molti anni orsono il re Filippo
II, predecessore di re Max, scaccio con gran disonore dal suo esercito e
bandì da tutte le terre emerse del suo regno.
L'Esorciccio e gli altri sacerdoti pagani che costituiscono la
maligna infezione che assedia il regno, evocano, con sacrileghi ed
infernali riti, demoni terrificanti al fine di schiacciare i guerrieri
fucsia nero.
Ma il panzo-dotato guerriero di Lonate non aveva previsto di
trovare tra i suoi avversari il conte Vlad Esteban, il Nosferatu del
comasco. Questo nobile combattente dalla rossa capigliatura,
alleato di Vlad Tepes, l'impalatore, discendente di Vlad Dracul, il
diavolo, non teme certo le demoniache armate evocate dai maligni
infedeli. Egli ricorda benissimo quando alcuni anni orso,
nella primavera del 1460, lui ed il suo alleato Vlad Tepes fecero impalare
ventimila prigionieri turchi alle porte della città di Tergoviste in
Valacchia. Tale visione orripilò l'esercito invasore che volse in
ritirata, arrestando l'avanzata Turca in Europa.
Così, l'esercito di re Max, avvalendosi dell'aiuto del vampirello
comasco riesce a sconfiggere, non senza difficoltà certamente impreviste,
le armate delle tenebre ed a schiacciare i malevoli avversari.
A tarda notte, avviandosi sul breve cammino verso le mura amiche, i
guerrieri fucsia nero tornano con la mente agli antichi fasti
dell'invincibile armata e meditano su come ricostruire un sogno che appare
ormai infranto.
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