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Articoli 1999/00

 

11 febbraio 2000

La paura
Autore : DJ

Articoli 1999/00

Mimombo Stars - La Darsena Gavirate   3 - 1

 

  La paura è un freddo e letargico serpente raggomitolato nel profondo dello stomaco.  Pronto a destarsi ed a farsi largo a morsi tra le viscere del petto, risalendo l'esofago, spappolando il cervello e prorompendo dalla bocca in urla strazianti.
  Persi nella ricerca dell'io, scomparso nella nebbia calata come un asso a briscola sulle terre venegonesi, desolate da un susseguirsi di nefasti e mortiferi eventi che allontanano uomini e menti dai tranquilli sentieri della vita, i non più baldi giovani dell'antica truppa fucsia nera si trovarono spaesati ed impauriti al momento di riprendere la via piena di ostacoli che conduce alla vittoria.
  Gli arcani presagi, le preoccupazioni dovute a ben tre battaglie perse maldestramente nel giro di pochi giorni e la consapevolezza dei patemi che affliggevano gli ormai smorti leoni del suo piccolo esercito, convinsero re Max a chiedere consiglio al fido ed esperto maestro d'armi.   Il buon Obi-Wan Gelasio dall'alto della sua secolare esperienza diede a sua maestà un terribile suggerimento :" Invia un messaggero sulla montagna delle nevi eterne dove risiede Pippo, il vecchio saggio che un tempo fu re Filippo II di Versiglia.  Egli assorto da anni nella più profonda meditazione spirituale potrà consigliare la soluzione per tutti i mali che ci attanagliano".
  Convinto nel profondo, il re incaricò Walter, uno dei suoi più valorosi combattenti, di raggiungere il più velocemente possibile il sant'uomo, di cui era già stato devoto suddito, e di tornare con il verbo che tutti aspettavano.
  Il prode Walter spronò la sua cavalcatura e si addentrò nei meandri delle foreste, guadò laghi e fiumi e giunse finalmente sul sentiero che, dopo aver fiancheggiato un cimitero rurale, porta alle pendici della montagna sulla cui cima risiede il saggio eremita.  Una volta intrapresa la scalata, non si può più recedere, quindi il prode cavaliere affondò gli sfiancati piedi nella neve e, tra le folate di un vento gelido che ululava e fischiava, raggiunse l'agognata meta, l'eremo del vecchio saggio.
  Con infinita reverenza e timore, il buon Walter si presentò timidamente al cospetto del santo vecchio portando in dono una porchetta allo spiedo che il re aveva lui affidato come offerta per il saggio.
  Seduto sul suo scranno, con la lunga barba che spolverava i piedi vetusti, il vecchi saggio parlò al giovane combattente con parole piene di infinita sapienza :" Non parlare giovane soldato, già conosco le domande che vorresti pormi.  Tutto ciò che ti serve sapere è che anche il più complesso dei problemi ha una soluzione semplicissima . . . e sbagliata."
  Confuso dalle sagge ed eloquenti parole del giudizioso vecchio, il frastornato Walter intraprese il lungo e faticoso sentiero del ritorno.
  Giunto al cospetto di sua maestà, riferì le parole dell'assennato consigliere.  Non sappiamo cosa suggerirono tali parole al devoto regnante, ma sappiamo che furono sufficienti a fargli prendere coraggio e ad esortare la truppa a dimenticare il recente passato e ad affrontare con rinnovato coraggio l'imminente battaglia con la banda dei Gaviratesi.
  La battaglia procedeva bene fin dalle prime fasi, seppur resa colma di insidie e difficoltà dallo scarso animo del Mimombo guerriero.
  Ma il fato era in agguato.  Quando l'esercito sembrava aver riacquistato morale e convinzione a causa di due assalti vittoriosi, un evento funesto sconvolse la truppa.
  Nel silenzio della piana apparve la Madonna.  Quasi nessuno se ne accorse, in quanto tutti la scambiarono semplicemente per una giovane passante.  Ma Pane, il tristo cavaliere dal cuore infranto, essendo un devoto della madonna, la riconobbe subito e fu estasiato dalla estemporanea apparizione. Il novello Bernadette rimase in stato confusionale per lunghissimi minuti, nei quali la banda dei gaviratesi, riuscì a conquistare alcune posizioni.  Poi, improvvisamente come era venuta, l'apparizione si dissolse nel buio della notte venegonese. 
  Con l'aiuto dei compagni Taniwha, Arboreo,  Esteban,  Walter, Mercurio e di re Max, il biondo cavaliere riacquistò una parziale parvenza di lucidità.  Con una truppa nuovamente rattoppata, l'esperto Obi-Wan lanciò l'ultimo assalto ai nemici.
  La vittoria finalmente tornò a splendere sulle fronti dei leoni fucsia nero, riconducendo la luce sul duro cammino che ancora dobbiamo percorrere.

 

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