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Il regno è in festa, non per l'esito dell'ultima battaglia , ma per il
dono che il cielo ha concesso alla nostra terra. E' nato Giovedì il
principe figlio di sua maestà Max I il Vecio e destinato un giorno a
reclamare il trono che fu dell'antico re Filippo II di Versiglia.
Per volontà di sua altezza reale Max I della famiglia dei Corleti, il
reale pargolo verrà battezzato Daniele, in onore del santo protettore del
prosciutto e della porchetta.
Per giorni e giorni nella sua antica locanda, il prode Attila
celebra la nascita del real fanciullo offrendo ai barbari visitatori i
frutti del suo duro ed etilico lavoro. Anche le città festeggiano
l'evento addobbando le strade con luminarie colorate ed i sudditi
acquistano regali da donare ai parenti Sabato 25, il giorno destinato a
festeggiare l'evento.
Con l'anima rivitalizzata da tali eccezionali accadimenti, la
compagnia dei Mimombo Stars si addentra nelle valli per giungere a porre
sotto assedio la rocca di Cunardo. Abbandonata alle fiamme la città
di Luino, saccheggiata e depredata dopo l'ultima battaglia, l'allegra
compagnia si dispone attorno alle vetuste mura del castello difeso da una
serie di potenti cannoni.
Fin dalle prime fasi della battaglia le cunardiche mura si
frantumano lasciando trasparire la locale paura della sconfitta.
Ma il successo del primo assalto rianima i poderosi
combattenti di Cunardo che imbracciate le armi schiacciano gli aggressori
con un vigore tale da apportare gravi ferite nei valorosi guerrieri fucsia
nero ed intimidendoli al punto da indietreggiare .
Per questo il re Max I il Vecio fa chiamare il suo primo cavaliere
Carlo il Lungo e in tono solenne si rivolge lui dicendo : " Liberati
da codesta tetraggine , caro Carlone, e guarda con occhio più amichevole
al futuro. Non startene ancora con le palpebre abbassate a cercar nella
polvere il tuo coraggio. Lo sai che è legge comune : tutti coloro
che combattono possono essere sconfitti, passando dalle più alte vette
della gloria all'oblio del fallimento. Ma noi ormai sappiamo
che la sconfitta così come questo freddo inverno è solo una fase
temporanea della vita di noi mortali. Per questo, o nobile Carlone,
tu che fosti mio scudiero e che, se Dio vorrà, un giorno prenderai il mio
posto al comando dell'armata, guida i miei guerrieri a quella
vittoria che noi tutti aneliamo nel profondo dei nostri cuori."
Reso più forte dalla responsabilità conferitagli dal sire,
Carlone il Lungo guida all'assalto i prodi alabardieri fucsia nero tra i
quali si fa notare Luca un nuovo assaltatore, un altro figlio di quel ramo
del Lago di Como che volge ad mezzogiorno, tra due catene non interrotte
di monti. Tale giovane proviene dalle lande orientali, dove al
termine dei lunghi anni di ascetico addestramento ha assunto il nome di
"Asimmetrico petalo del fiore di Loto selvatico che sboccia al calar
della sera sulle pendici non innevate dei monti orientali dove i salici
piangenti rallegrano il cuore" che i compagni d'arme hanno abbreviato
in "Arboreo".
Le mura cedono ed i guerrieri addestrati dal vecchio Obi-Wan
Gelasio dilagano nella città conquistando l'ennesima vittoria di questo
gelido inverno.
Mentre il silenzio cala sui luoghi della battaglia re Max prende
tra le mani il figlio e lo eleva al cielo sussurrandogli "Guarda, un
giorno tutto ciò sarà tuo".
E nello stupore di tutti i presenti il Principe Daniele pronuncia
le sue prime parole :"S..S..Saronno stiamo arrivando……..Stiamo
arrivando".
Buone feste a tutti.
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